Piante

CREA SIEPI COLORATISSIME CON LE BERBERIS!

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DESCRIZIONE

Il genere Berberis, della famiglia delle berberidaceae, è molto numeroso. Conta centinaia di specie, diffuse un po’ in tutto il mondo: in zone con clima temperato, dall’Asia al Nord America, dall’Europa alle zone fresche e montuose del Sud America. Da ciò se ne può dedurre l’adattabilità e la rusticità.

Si tratta di arbusti di vario tipo, a seconda delle specie: da decidui a sempreverdi; in genere di dimensioni contenute, non superano i 100 -150 cm circa di altezza.

Origine. Trovano la loro origine in vaste aree dell’Europa, del Nord Africa, dell’Asia centrale e orientale e anche nel Nord America.

Fogliame. è spesso minuto, ovale e molte specie sono a foglia caduca. Esistono ovviamente molti ibridi e i più diffusi hanno fogliame di colore rosso, dal bordeaux scuro fino al rosso ciliegia e sono di dimensioni decisamente piccole.

Fiori e bacche. In primavera producono piccoli fiori giallo oro, molto vistosi, seguiti da piccole bacche, rosse o nere. È importante ricordare che solo le bacche di alcune varietà sono commestibili. Il sapore delle bacche del Berberis Vulgaris è molto aspro e acido, in quanto contengono molta vitamina C, acido malico e altri acidi della frutta. In molte zone d’Europa si producono liquori tradizionali, a base di bacche di Berberis Vulgaris (Crespino).

Chioma e ramificazione. Compatta, molto ramificata, con presenza di lunghe spine molto acuminate.

Portamento. Compatto, cespuglioso.

Specie più diffusa. Il genere Berberis comprende più di 500 specie per lo più arbustive, anche se non mancano i piccoli alberi. In Italia, allo stato spontaneo, se ne rinvengono due: il Berberis Aetenensis e il Berberis Vulgaris. Quest’ultimo, il più diffuso, è un arbusto, o piccolo albero spinoso, che può raggiungere i 3 metri di altezza. Di origine europea, è molto diffuso sulle Alpi, ad altitudini tra i 200 e i 1800 metri, su pendii poveri e assolati.  In Italia è noto anche con il nome di “Crespino”. Le foglie ovate sono semipersistenti e coriacee, di un bel verde brillante. Tra la primavera e l’estate produce dei grappoli di fiori gialli, melliferi, sui rami più vecchi. In autunno vi è la produzione di bacche oblunghe di un bel rosso acceso. In altre specie le bacche si declinano anche nel rosa o nel blu scuro.

Il nome “Berberis” deriva dall’arabo e significa “lucente” – “brillante”, in riferimento alla lucidità delle sue foglie. Diffuso e coltivato è anche il Berberis Thunbergii e i molti ibridi da esso derivati. Ha foglie piccole decidue di colore porpora, rosso, giallo, verde chiaro, carminio e bacche rosse. Questa specie è invece di origine asiatica. Un esempio di Berberis thunbergii è la Berberis Thunbergii Rose Glow.

  • UTILIZZO

-Queste piante vengono spesso utilizzate in ambito ornamentale come siepi di diverse dimensioni, anche protettive, in quanto, alcune varietà con il tempo tendono a divenire molto spinose. Risultano soggetti adatti ai giardini urbani in quanto si sono dimostrati molto resistenti all’inquinamento. Essendo utilizzata sia per la creazione aiuole, bordure e piccole siepi è molto apprezzata anche nella stagione fredda per il suo fogliame decorativo che varia per la forma che per i colori: dal viola al verde limone in base specie. 

-Le varietà di piccole dimensioni e/o con fogliame particolare trovano buone collocazioni anche nelle bordure miste, dove esaltano le fioriture circostanti, oppure impiegate come esemplari da vaso.

Bacche e utilizzi medicinali

-Solo le bacche di alcune varietà sono commestibili.

Le bacche possono essere raccolte all’inizio dell’inverno; le bacche della varietà Berberis Vulgaris (Crespino) sono commestibili (ricche di vitamina C ma dal sapore fortemente aspro). Sono utilizzate nella cucina iraniana per comporre piatti salati di riso e pollame e anche nell’Europa dell’Est, Cile e Argentina dove invece si usano per la preparazione di marmellate.

-Le bacche essiccate del Berberis Vulgaris (Crespino) sono utilizzate in medicina, talvolta però senza prove mediche ufficiali della sua efficacia e senza un’azione dimostrata. In ogni caso è considerato molto pericoloso il fai da te.

-Le bacche risultano gradite anche all’avifauna.

  • CURIOSITÀ

Fino a metà dell’Ottocento i Berberis erano considerati tra le migliori piante per la creazione di siepi e bordure o come esemplari isolati: erano tra i prediletti dei giardini per la loro virtù di avere sempre qualcosa da offrire, in ogni periodo dell’anno. Sono di fatto molto interessanti le foglie, a volte persistenti, i fiori e anche le bacche che fanno la loro comparsa in autunno.

Il loro periodo di gloria si interruppe bruscamente quando si scoprì che, in alcune zone degli Stati Uniti e limitatamente ad alcune varietà, era invasiva (un’altra dimostrazione della sua rusticità), inoltre era uno dei principali vettori di diffusione di una malattia fungina: la Puccinia graminis (un tipo di ruggine). Visti i gravi danni che portava alle colture cerealicole, in paesi come la Francia e la Germania, ne venne vietata la messa a dimora e, addirittura, fu imposto l’espianto degli esemplari presenti.

Dagli anni ‘20 del XX secolo questa emergenza si è però risolta grazie anche all’introduzione di specie che non fungono da veicolo per quelle spore. Tornarono quindi a diffondersi, in nuove varietà e ibridi. Il Berberis vive quindi oggi una seconda giovinezza, visto il suo fascino, la semplicità di coltivazione e i molteplici utilizzi cui si presta.

  • COLTIVAZIONE

La coltivazione dei Berberis è semplice. Si adattano facilmente a quasi tutti i suoli e sono anche tolleranti in fatto di clima. Il caldo è raramente un problema e il freddo non danneggia la pianta fino almeno a -20°C.

È importante precisare alcune informazioni sul Berberis giovane poiché le giovani piante, da poco a dimora o coltivate in vaso, necessitano di essere accudite anche per quanto riguarda le annaffiature. Non amano infatti eccessi di acqua ma, se messe da poco a dimora, non sopportano siccità prolungata e clima arido. Sarà quindi necessario annaffiare, nella bella stagione, le giovani piante in modo da evitare di lasciare il terreno completamente asciutto per lunghi periodi di tempo. Le piante a dimora da tempo tendono ad accontentarsi dell’acqua fornita dalle intemperie, anche se in estate possono necessitare di annaffiature sporadiche. Se rimangono senza acqua per periodi molto prolungati il fogliame tende ad appassirsi e sarà in questi casi necessario annaffiare abbondantemente, evitando comunque ristagni e senza lasciare la pianta con il terreno inzuppato per giorni.

Esposizione e terreno.

-Le specie a fogliame persistente gradiscono un’esposizione almeno parzialmente soleggiata (all’ombra ma con un po’ di sole per alcune ore al giorno). Nel corso degli anni il colore del fogliame tende a deteriorarsi se la pianta è esposta al sole diretto e ci troveremo con un Berberis dai colori sempre più scuri e spenti. In modo particolare quelle di color rosso scuro corrono il rischio di scottature, soprattutto nel Centro-Sud della nostra penisola. Sono anche leggermente più sensibili al freddo: può capitare, appunto, che i nuovi getti vengano danneggiati da gelate tardive. Non è però il caso di allarmarsi in quanto il danno verrà velocemente cancellato da una nuova ricrescita.

-Le varietà semipersistenti sono in generale ancor più resistenti a queste variabili. Amano il sole: in una posizione luminosa e soleggiata fioriscono copiosamente e la colorazione del loro fogliame risulta più vivace.

-Il terreno non è quasi mai un problema. Tollerano bene substrati poveri, calcarei, subalcalini o subacidi. Solo alcune specie hanno esigenze particolari, come la darwinii e la thunbergii. Utilizziamo un buon terriccio universale, mescolato a poca sabbia o pietra pomice per aumentarne il drenaggio e dello stallatico per arricchirlo. Poniamo a dimora il nostro Berberis di preferenza in autunno e saremo così sicuri di godere appieno della fioritura, la primavera successiva.

  • POTATURA

-La potatura non è assolutamente necessaria per i Berberis cresciuti come esemplari isolati o all’interno di bordure.

– Sulle siepi, per il mantenimento della forma desiderata, si può intervenire in autunno. I Berberis tendono a svilupparsi in modo abbastanza disordinato, con alcuni rami che si sviluppano molto, fuoriuscendo dalla chioma; per questo motivo è spesso necessario intervenire con una potatura di formazione, dopo la fioritura e con estrema leggerezza.

-Se vogliamo stimolare una ramificazione basale possiamo invece praticare una potatura severa, in inverno, consapevoli però che ciò comporterà la perdita della fioritura per almeno due anni.

Messa a dimora

Le piante in vaso possono essere messe a dimora sia in autunno sia in primavera. La prima opzione è comunque preferibile visto che darà alla pianta il tempo di sviluppare l’apparato ipogeo prima dell’arrivo della bella stagione: si otterrà quindi una maggiore crescita vegetativa già dal primo anno.

L’ideale è scegliere esemplari piccoli che, generalmente, superano più velocemente lo stress da trapianto. La distanza tra un individuo e l’altro è solitamente di 40 -100 cm, se vogliamo ottenere una siepe, e può variare significativamente da una specie all’altra.

Lavoriamo utilizzando guanti e indumenti spessi, per proteggerci dalle spine acuminate che possono irritare la pelle.

Creiamo delle buche profonde e larghe almeno il doppio del pane di terra e inseriamo sul fondo un poco di stallatico ben decomposto. Poniamo l’arbusto e riempiamo con il terriccio, compattando bene e irrigando abbondantemente. Tagliamo poi tutti i rami lasciando solo circa ¼ della loro lunghezza iniziale. In questa maniera, in primavera, otterremo esemplari ramificati e densi.

Cura e manutenzione

La manutenzione di questi arbusti è davvero modesta. Si possono però mettere in pratica alcuni accorgimenti che renderanno i nostri esemplari ancora più decorativi e vitali.

Le specie sempreverdi traggono beneficio da un’abbondante pacciamatura invernale del piede. Verso la metà di novembre possiamo distribuire una buona quantità di paglia, foglie ed erba secca che contribuiranno alla protezione delle radici.

Questa tecnica può risultare anche utile all’arrivo della primavera per mantenere più a lungo umido e fresco il suolo, soprattutto se viviamo in aree urbane o nel Centro-Sud.

Una volta all’anno, possibilmente in autunno, si può distribuire una buona dose di stallatico maturo che renderà il suolo più ricco e i minerali più disponibili. In primavera è anche possibile dare una minima quantità di fertilizzante di sintesi.

Le irrigazioni sono necessarie solo in caso di prolungata siccità, specialmente nelle regioni centro-meridionali. Si può intervenire ogni circa 15 giorni. Le specie più sensibili all’aridità del suolo sono quelle sempreverdi.

Parassiti e malattie

Sono arbusti molto resistenti e raramente si ammalano. Possono tuttavia subire delle infestazioni di afidi oppure attacchi di ruggine. Quest’ultima si previene evitando di lasciare troppo umido il terreno.

  • PROPAGAZIONE

Si possono ottenere nuove piantine tramite seme, margotta o talea.

La prima via è quella più lunga, visto che la germinazione richiede la vernalizzazione e le piantine crescono piuttosto lentamente.

Più veloce è invece la talea: si esegue in agosto, prelevando dei rami semilegnosi (per le specie sempreverdi). Quelle caduche invece si moltiplicano più facilmente alla fine della primavera, usando segmenti apicali, ancora totalmente erbacei.

In entrambi i casi andranno inseriti in un substrato molto drenante, umidificati spesso e tenuti all’ombra fino a quando le radici non saranno evidenti. Dopo si potranno trasferire in vaso e l’anno successivo a dimora definitiva.

SCHEDA BERBERIS in generale
NomeBerberis spp
FamigliaBerberidaceae
SpeciePiù di 500
Tipo di pianta   Arbusto o alberello
FogliamePersistente o semipersistente
ProfumoLeggero
AltezzaDa 50 cm a 2 m circa
Tempo altezza massima5 anni – 5 anni
Larghezza (estensione)1,20 m – 1,20 m
Cura e manutenzioneFacile
Necessità di acquaMedio-bassa
CrescitaLenta
Resistenza al geloFino a -20°C
MalattieMuffa grigia o botrytis cinerea / oidio o mal bianco / oziorrinco
Esposizione alla luceSole, mezz’ombra
Tipo di suoloFertile e ben drenato
Acidità del suolo (Ph)Neutrale/ acido/ subacido 
PropagazioneSeme, talea, propaggine, margotta

CALENDARIO BERBERIS
Messa a dimoraSettembre-novembre/febbraio-maggio
FiorituraDa marzo/aprile a maggio/giugno
Maturazione baccheDa settembre a novembre (a seconda della varietà)  
Potatura di contenimentoLeggera, dopo fioritura (giugno)
Potatura di mantenimento (per siepi)In ogni periodo dell’anno


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