GUIDA AL NATALE SOSTENIBILE
Molte idee per celebrare il Natale all’insegna della sostenibilità ambientale. Guida all’albero, addobbi e decorazioni per un Natale sostenibile!
Come rendere il Natale sostenibile per l’ambiente? Quali sono gli alberi di Natale ecosostenibili? E’ meglio orientarsi su quelli veri (vivi) o di plastica? Che tipi di alberi scegliere? Come prendersi cura dell’albero vivo in casa?
L’albero di Natale è un tradizionale abbellimento che si usa nelle nostre case per celebrare e valorizzare la festività del Natale. Come sappiamo anche, oggigiorno, più che mai, c’è l’esigenza di prendersi cura del mondo in cui viviamo e ognuno, nel proprio piccolo può fare la differenza. Anche nella scelta dell’albero di Natale, sia di uso interno che esterno, è possibile dare un aiuto all’ambiente purché si punti a soluzioni sostenibili che vertano a ridurre il consumo. Così facendo il Natale sarà davvero sostenibile!
Alberi di plastica: sono sostenibili o no?
L’albero “finto” in plastica è usato da vari anni, accompagnato dal pensiero che sia più sostenibile perché non si va a disboscare zone verdi per il prelievo di alberi vivi e che quindi si può riutilizzare più volte.
Tuttavia è importante considerare che il classico pino artificiale è realizzato interamente in plastiche PVC e polietilene tereftalato quindi assolutamente non biodegradabile. Mediamente per la realizzazione1 di questi oggetti ci vogliono circa 20kg di petrolio e il processo di lavorazione rilascia nell’atmosfera circa 23kg di CO2. A questi bisogna aggiungere il trasporto dai paesi quasi esclusivamente asiatici (solitamente Cina) quindi altro consumo di petrolio e altre emissioni di CO2. Non è proprio quello che può essere definito un albero di Natale sostenibile… Difatti è difficile riutilizzare un albero di Natale artificiale per 10 o 20 anni poiché essendo fatto delle plastiche descritte sopra, può facilmente rompersi.
Si possono spezzare, per esempio, le gambette che servono a reggere il tronco stesso dell’intero albero, causa anche del peso dei vari addobbi. A livello teorico si dovrebbe usare per 200 anni affinché sia davvero una scelta ecosostenibile ma risulta difficile… Inoltre, anche dal punto di vista della salute, gli alberi artificiali a lungo andare rilasciano piombo e altre sostanze nocive se vengono respirate.
Se si pensasse di optare proprio per l’acquisto dell’albero di plastica, si può prenderne uno che sia almeno di ottima qualità in modo da poterlo utilizzare anno dopo anno e avere la certezza che non si possa rompere (o che le gambette non si spezzino). Quando ci si stancherà dello stesso, una possibile idea può essere sempre una scelta fatta all’insegna del riuso o riciclo quindi si potrebbe venderlo (per esempio ai mercatini dell’usato) o regalarlo invece di gettarlo direttamente in discarica; in questo modo anche se di plastica, gli si allunga la vita, di conseguenza il suo uso. Si tenga conto comunque che in discarica ci metterà circa 200 anni prima di degradarsi…
Un albero di Natale vero è sostenibile
La soluzione più green può essere quella di comprare un albero di Natale sostenibile vivo e anche qui ci sono varie proposte, in base alle proprie necessità. Una rassicurazione va fatta in merito alla paura del disboscamento selvatico:
- Il 90% degli alberi destinati al mercato natalizio provengono da vivai e coltivazioni gestite da piccole aziende agricole italiane. Scegliere alberi che vengono piantati appositamente, possibilmente di coltivazione biologica e certificati permette di avere un minore impatto ambientale. Durante i 6 -10 anni di preparazione al mercato natalizio infatti questi alberi produrranno ossigeno e assorbiranno anidride carbonica.
- Solo il 10% circa deriva da interventi controllati su boschi e foreste troppo fitte che necessitano un diradamento.
- Scegliendo alberi di Natale italiani certificati si supporta l’economia locale e si riducono le emissioni di CO2 derivanti dai trasporti lontani.
È interessante precisare il ruolo ecologico della coltivazione delle piantagioni di abete nelle aree montane. In questo modo è possibile mantenere la coltivazione in molte aree di montagna con terreni marginali altrimenti destinati all’abbandono perché poco produttivi. Con il terreno lavorato, morbido e capace di assorbire la pioggia in profondità, prima di respingerla verso valle, si migliora l’assetto idrogeologico e si evitano i pericoli delle frane. Inoltre la pulizia dai rovi e dalle sterpaglie diminuisce il pericolo d’incendi. Se poi la piantagione è biologica, allora si è sicuri che si avrà a casa un vero albero di Natale ecosostenibile.
Fernando Fiori, presidente di Coldiretti Varese ha specificato che la produzione di abeti natalizi è una realtà che merita di essere conosciuta, fondamentale anche per la tradizione e il rispetto dell’ambiente. Fiori ha ricordato che l’acquisto di alberi naturali contribuisce ad evitare pericoli di frane e a diminuire il pericolo d’incendi e ad aiutare la nostra agricoltura. Questo può essere considerato un Natale sostenibile!
Albero vivo tagliato
Un’idea può essere optare per gli alberi tagliati quindi in vaso ma senza radici, facendo però attenzione alle modalità d’acquisto come detto sopra.
Albero vivo in vaso
Un’altra soluzione può essere quella di comprare un albero vivo e vegeto, in vaso con tanto di radici. Anche in questo caso vanno scelti quelli provenienti da piantagioni certificate.
L’aria di casa, con l’albero vivo, sia quello tagliato che quello in vaso, sarà purificata e caratterizzata dal profumo caratteristico di questa pianta, cioè l’aroma tipico di pineto che, oltre ad essere balsamico, regala davvero un’atmosfera natalizia!
Albero vivo a noleggio
C’è anche l’opzione noleggio: alcuni vivai e/o negozi permettono l’affitto di alberi e alberelli a prezzi irrisori per poi ritirarli a fine festività! Ci si può informare anche online in base alla propria area geografica di provenienza per capire come fare per orientarsi verso questa scelta.
Albero del proprio giardino
Altra soluzione molto green è addobbare un pino che già c’è nel proprio giardino (che è lì da tempo o che si è comprato di recente e piantato in giardino).
Riciclo di rami
Un’idea, sempre molto green e davvero originale è quella proposta da Greenpeace : raccogliere i rami tagliati durante la pulizia dei boschi e usare quelli per decorare tutta la casa.
Quali varietà di alberi utilizzare?
Tra il genere Abies, gli abeti:
1. Abete bianco (Abies alba miller. o Abies pectinata), chiamato anche “Abete comune”. E’ una pianta spontanea dei boschi del nostro territorio. Gli esemplari più giovani vengono utilizzati come alberi di Natale in quanto i suoi aghi sono aromatici e resistono a lungo sui rami della pianta.
2. Abies nordmanniana (Abete del Caucaso). E’ pianta di grande qualità. Ha la pagina superiore degli aghi verde e quella inferiore argento. Ha una durata più lunga rispetto all’abete bianco e perde ancor meno gli aghi ma il suo prezzo è più elevato.
3. Abies procera, (sin Abies nobilis), chiamato “Abete nobile”. E’ l’albero di Natale più pregiato con aghi persistenti grigio azzurri. Un consiglio è quello di coltivarlo in un terreno umido, fertile e ben drenato, da neutro a leggermente acido e appena possibile posizionarlo in pieno sole al riparo da venti freddi.
Tra il genere Picea (si distinguono dagli abeti per il portamento conico):
4. Picea abies (conosciuto come abete rosso). Ha una chioma conica regolare, aghi corti e pungenti. E’ resinoso. La sua veloce crescita riesce ad abbattere il costo di produzione. E’ il più tradizionale e più economico “albero di Natale” ma tende a spogliarsi presto dei suoi aghi.
5. Picea kosteriana (Picea pungens koster, sin. abete blu o ancora abete del Colorado). E’ una conifera che necessita di irrigazioni frequenti. Assume una colorazione blu, verde. È considerato l’abete più pregiato. Normalmente sono venduti per Natale anche i rami, adatti ad essere recisi e molto decorativi. Un esemplare alto 180 cm costa circa 200.00 €.
6. Picea pungens glauca, (sin. abete azzurro o argentato). E’ una conifera sempreverde nana, ideale per addobbare casa (richiede pochi interventi, può vivere all’aperto tutto l’anno e ha bisogno di un clima fresco ma è capace di tollerare il gelo e il vento freddo). Ha un fogliame molto persistente, robusto e gli aghi acuminati, dal tipico colore verde azzurro più corti e spessi rispetto alla sua stretta parente Picea pungens koster.
7. Picea conica. E’ un albero adatto per chi ha poco spazio. Molto decorativo e compatto a crescita molto lenta: circa 5cm ca. all’anno. Se scelto in vaso la sua percentuale di sopravvivenza oltre le festività è alta.
Come prendersi cura dell’albero vivo di Natale in casa?
Secondo la Coldiretti è meglio acquistare l’albero vero con qualche giorno di anticipo per dare modo all’albero di adattarsi al nuovo ambiente e distendere bene i rami (imprigionati dalla rete per il trasporto). Occorre tener presente anche l’altezza più funzionale per la casa. Si consiglia quindi di misurare accuratamente l’altezza del soffitto, per non trovarsi con un albero troppo alto perché all’aperto gli alberi sembrano più piccoli che all’interno. Ricordiamo che non c’è una pianta che ha una simmetria perfetta poiché ogni esemplare tende ad avere un lato meno ricco di rami nella parte cresciuta verso nord.
Inoltre, siccome le piante tendono a perdere gli aghi nella parte interna dei rami, vanno scossi per far cadere quelli secchi così da tenere pulita la casa. (Tutte le conifere tendono a perdere gli aghi nella parte interna dei rami ma ciò non significa che l’albero sia vecchio).
In casa si può sistemare l’albero vero in un luogo luminoso, fresco, lontano da fonti di calore come stufe e termosifoni e al riparo da correnti d’aria o folate di vento, come porte e finestre.
Vanno inoltre evitati gli addobbi pesanti per non spezzare i rami ed è bene non spruzzare neve sintetica e spray colorati perché impediscono la traspirazione fogliare che è una funzione vitale per la pianta. La terra nel vaso va mantenuta umida, ma non eccessivamente bagnata.
Quali decorazioni usare affinché sia un Natale sostenibile?
Sul tema decorazioni sostenibili ci possono essere veramente molte idee e soluzioni ideali all’insegna della creatività e sempre puntando al Natale sostenibile.
- Utilizzo di lampadine a LED (quindi a basso consumo energetico) per illuminare la casa e per l’albero di Natale. Si potrà risparmiare fino all’80%;
- Usare prodotti realizzati in materiali plastic free oppure a basso impatto ambientale;
- Sfruttare il “Fai da te” e realizzare addobbi naturali: per es. con gli elementi della natura (bucce d’arancia e/o di mandarini fatte essiccare sui termosifoni, foglie rosse, gialle, marroni, piccole pietre, pigne, conchiglie. Nella realizzazione di questi addobbi si possono coinvolgere anche i bambini, sempre accompagnati nelle attività dalla supervisione dell’adulto. Sicuramente si condivide, tramite il bell’esempio del riuso e del recilo creativo, il rispetto e la cura dell’ambiente. Si può approfittare di una passeggiata rigenerante nei boschi o nel parco per la raccolta di oggetti naturali vari. Si sentiranno sicuramente soddisfatti del loro contributo!
- Addobbi in feltro o stoffa. Utilizzando scarti di maglieria o ritagli di indumenti vecchi si possono realizzare decorazioni davvero originali!
- Ridare un nuovo uso a vecchi oggetti di plastica, metallo, vetro e carta. I barattoli delle conserve, delle marmellate, dello yogurt, i fondi delle bottiglie di plastica, le capsule del caffé, vecchie calze e molto altro si prestano per diventare materiale da utilizzare in modo creativo!
Come smaltire l’albero di Natale vero, dopo le feste natalizie?
Anche in quest’ambito ci sono varie idee che vertono a prendersi cura dell’albero dopo il suo uso. Molto è collegato al tipo di acquisto che si è precedentemente fatto. Per esempio:
-Si potrebbe tenere l’albero sul balcone o piantare in giardino, vederlo crescere e curarlo per avere, l’anno dopo, un albero di Natale più grande e bello. Si tenga presente che è una pianta che può crescere anche fino a 15 – 20 metri.
-Se si ha poco spazio si potrebbe regalarlo a qualcuno con terreno disponibile, donarlo ai centri di raccolta indicati dai vivaisti, darlo ai comuni o al Corpo Forestale dello Stato. In quest’ultimo caso, è importante contattare gli enti prima di decidere di riportare l’albero nei boschi, evitando così di diffondere specie alloctone (“aliene”) nei posti sbagliati, creando inquinamento ecologico.
-si può smaltirlo correttamente per ricavarne combustibile.
Con questa guida abbiamo voluto mostrare molti modi per rendere il Natale sostenibile e per mostrare che celebrare il Natale all’insegna del rispetto e della cura dell’ambiente è possibile!
1 Si veda lo studio di The Guardian che ha permesso di fare maggiore chiarezza su questi punti