Piante

LE CLEMATIS: CREA IL TUO ANGOLO COLORATO CON QUESTI BELLISSIMI FIORI!

GUIDA ALLA CURA DELLE CLEMATIS E DELLE SUE VARIETA’.

foto articolo
Foto Clematis

DESCRIZIONE

La Clematide (o Clematis) appartiene alla famiglia botanica delle Ranunculaceae. La Clematis costituisce un genere di circa 250 specie di piante erbacee o legnose, rampicanti a foglie caduche o sempreverdi, rustiche e non. Le Clematidi sono piante diffuse in natura anche in Europa e in Italia.

Origine

Le Clematis sono originarie di tutto l’emisfero boreale. Amano i climi temperati e sono spontanee di tutta l’Europa continentale, dell’Asia e dell’America settentrionale.

Fogliame

Le foglie sono sostenute da fusti volubili che si aggrappano ai sostegni. Le foglie di solito hanno forma ovata o cuoriforme. Il fogliame è di colore verde scuro, coperto da una sottile peluria chiara. Durante i mesi freddi gran parte delle specie perde il fogliame.

Fiori e bacche

Le Clematis sono molto apprezzate per le loro fioriture che iniziano da tarda primavera fino all’autunno inoltrato per alcune specie. I colori sono sgargianti come il viola, bianco, giallo, rosso, rosa, blu, bicolore (bianco-rosso, bianco- viola), ecc… I fiori sono di diverse dimensioni, da semplici a doppi o semi doppi a seconda della specie (nel dettaglio si veda sotto). Questi possono essere molto grandi (negli ibridi orticoli) o più piccoli in alcune specie (viticella, vitalba, montana). I petali sono molto sottili. Alcune specie hanno anche fiori penduli (ad esempio l’alpina, la patens e la texensis).

Non ci sono bacche.

Chioma e ramificazione

I fusti sono molto sottili, spesso semilegnosi e producono sottili viticci con cui si attaccano a muri, pergole o graticci.

Portamento

Rampicante o in alcune specie tappezzante e strisciante.

Specie più diffusa e varietà:

Clematis vitalba:

Può crescere fino a 12 metri ed è molto diffusa allo stato spontaneo in Italia al punto che è considerata infestante. Porta infiorescenze a pannocchia, profumate, composte da piccoli fiori color crema dal diametro di 1,5 cm.

clematis vitalba
Clematis Vitalba

-Clematis Viticella:

Molto diffusa allo stato spontaneo in Italia, raggiunge i 4 metri di altezza. Ha fiori semplici, dalla forma arrotondata, a piattino con 4 o più grandi petali dal blu al rosso. In commercio si può trovare in vari colori che vanno dal rosso acceso al viola scuro. La particolarità della Clematis viticella sono i petali che tendono a piegarsi verso il basso.

clematis viticella
Clematis Viticella

-Clematis Alpina:

È originaria dell’Europa e dell’Asia settentrionale. In Italia si può trovare spontanea nei boschi delle Alpi e dell’Appennino. Ha fiori semplici e solitari; pendenti con petali allungati leggermente richiusi. Sono inoltre composti da 4 sepali, di solito sull’azzurro o sul rosa. Fiorisce sui rami dell’anno precedente.

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Clematis Alpina

-Clematis montana:

È originaria dell’Himalaya ed è giunta in Europa alla metà del 1800. È una grande rampicante che può raggiungere dimensioni notevoli, fino ai 10  metri di altezza in condizioni favorevoli. La fioritura è semplice, a quattro petali dalla forma arrotondata. I piccoli ma abbondantissimi fiori vanno da 5 a 6 cm di grandezza e sono composti da sepali il cui colore va dal bianco candido al rosa chiaro e stami gialli. Fiorisce solo in primavera e non necessita di potature se non di contenimento. Esistono alcuni ibridi in commercio con il fiore semi-doppio. Le foglie sono lanceolate verde scuro, con presenza di peluria bianca.

montana
Clematis Montana

La varietà rubens (e le cultivar derivate) è a foglia caduca, si allunga fino ai 6 metri di altezza. I fiori sono grossi, color bianco sfumato rosa e gli stami gialli. Con l’avanzare della stagione fredda il colore dei fiori tende al bronzo porpora, rendendo la pianta decorativa anche in quella stagione.

Clematis Jackmanii:

E’ una varietà di Clematis ibrida poco conosciuta che si distingue dalle altre varietà per via dei suoi fiori di grandi dimensioni. Di solito portano 4 sepali e sono di circa 10 cm di diametro. I fiori, numerosissimi, vanno dal color viola intenso al porpora, al blu, arricchiti dal bianco dei suoi pistilli nella zona centrale del fiore. La fioritura della Jackmanii si verifica da luglio a settembre a seconda delle zone e la fioritura avviene sui rami nuovi. Le foglie sono verde scuro.

Questa Clematis si sviluppa in altezza sino a 200 – 300 centimetri anche se in media sono piante alte 1-2 m alle nostre latitudini. Lo sviluppo completo della Clematis Jackmanii viene raggiunto dai 2 ai 5 anni ed è una pianta che può essere coltivata in giardino nelle zone in pieno sole ma anche a mezz’ombra. Questa pianta non ha particolari esigenze per quel che riguarda il terreno e può vivere bene su qualsiasi tipo di suolo.

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Clematis Jackmanii

-Clematis Texensis:

Originaria del Texas può raggiungere i 4 metri di altezza. È poco rustica. Produce fiori solitari e penduli, i quali, nella fase giovanile sono molto simili ai tulipani. In commercio si trovano in colori: rosa, bianco, rosso acceso, viola e bicolore.

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Clematis Texsensis

-Clematis Nelly Moser:

Rampicante a foglia caduca, caratterizzata da fusti sottili e fogliameverde scuro ovato coperto da una peluria chiara. Fioritura molto vistosa con grandi fiori rosa carico nella parte centrale e rosa pallido ai margini. Fiorisce da giugno ad inizio ottobre. Raggiunge i 3- 4 metri di altezza e la crescita è medio – rapida.

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Clematis Nelly Moser

-Clematis Armandii:

È originaria della Cina ed è arrivata in Occidente all’inizio del XX secolo ed è una delle rare Clematis profumate e sempreverdi. È abbastanza rustica, anche se nel Nord Italia è consigliabile coprirla (e comunque potrebbe diventare spogliante). Se cresce in una posizione calda può produrre alla base un tronco molto legnoso e grande. I fiori, di colore bianco, hanno un diametro di 5 cm e si sviluppano a mazzi, sui rami dell’anno precedente. Le foglie sono lanceolate, verde scuro. La crescita è medio – veloce.

Molto belle le varietà Clematis Armandii Apple blossom (colore rosa bianco ) e Snowdrift.

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Clematis Armandii

UTILIZZO

Le specie erbacee sono adatte per i bordi misti o come piante di compagnia a rose o piccoli arbusti. Sono tra l’altro fra le specie più profumate.

Bacche e utilizzi medicinali: No

COLTIVAZIONE

Esposizione e terreno

Le piante di Clematis prediligono posizioni ben soleggiate, dove possono ricevere il sole diretto per almeno alcune ore al giorno. Se si mettono in luogo eccessivamente ombreggiato in genere non producono fiori. Per uno sviluppo rigoglioso è consigliabile mantenere il piede e le radici in luogo protetto dal sole eccessivo e dal vento, in modo che l’apparato radicale si mantenga abbastanza fresco. Gli esemplari di Clematis non temono il freddo, anche perché durante il periodo di riposo vegetativo invernale tendono a perdere completamente la parte aerea.

POTATURA

La Clematis non richiede alcuna potatura, tuttavia la potatura può essere utile a contenere lo sviluppo della pianta.

La potatura delle Clematis differisce a seconda della specie. Di solito si distinguono tre tipologie:

– GRUPPO 1 – Clematis a fioritura precoce

Fioriscono all’inizio della primavera con fiori piccoli e abbondanti. A questo gruppo appartengono le Clematis Alpina, Montana e le sempreverdi (Armandii).

Sono caratterizzate da una fioritura che avviene sui fusti maturati nella stagione precedente.

Di solito non necessitano potature. In questo caso la potatura può avvenire rigorosamente dopo la fioritura e si deve aver cura di eliminare i fusti ed i rami secchi. Dopo qualche anno si può effettuare una potatura drastica (ma non arrivando al legno) che favorirà la nascita di nuovi fusti e renderà la pianta più ordinata.

– GRUPPO 2 – Ibridi moderni

È formato dagli ibridi moderni a grandi fiori. Fioriscono in primavera sui rami dell’anno precedente e in autunno sui rami cresciuti dopo la prima fioritura. Si tratta di piante rifiorenti, quindi richiedono interventi mirati. Bisogna procedere in primavera (aspettando che la pianta cominci a vegetare) scendendo dall’alto e tagliando alla prima gemma ben vigorosa.

Si procederà alla stessa maniera dopo la prima fioritura. Così facendo si incoraggia l’emissione di nuovi rami e la produzione di fiori più grandi.

– GRUPPO 3Clematis a fioritura tardiva

Sono quelle che fioriscono verso l’estate e l’autunno: Clematis Viticella, Clematis Texsensis, Clematis Jakmaniii, Clematis Florida.

Fioriscono sui rami nuovi. Bisogna potare in primavera partendo dal basso, in maniera piuttosto drastica, cercando le prime due gemme vigorose e tagliando al di sopra di quelle. La pianta presto comincerà a sviluppare i nuovi rami.

Precisiamo che nel gruppo 2 e 3 la potatura è invece da praticarsi, in primavera, prima che abbia luogo la fioritura, per le specie tardive e per le varietà che sviluppano i fiori esclusivamente sui rami maturati nella stagione in corso. Anche in questo caso la pianta deve essere “ripulita” dei rami e dei fusti secchi residui della stagione precedente.

figura 3
Gruppo per le potature

Messa a dimora

La messa a dimora è la fase più importante perché se eseguita in modo efficiente darà la possibilità di avere piante sane, rigogliose e fiorifere.

Le Clematis hanno bisogno di un terreno fresco, ricco, umido e alcalino. Sconsigliamo gli eccessi di argilla o di torba e consigliamo un substrato soffice, ricco di sostanza organica e con un buon drenaggio.

Si può procedere dall’autunno alla primavera scavando una buca larga e profonda almeno 40 cm. Di solito si consiglia di inserire sul fondo un buon concime organico (stallatico o cornunghia). A questo è sempre bene aggiungere della cenere o un prodotto specifico contro i marciumi radicali. Questo eviterà l’insorgere del wilt (il seccume del fusto), una malattia alla quale possono incorrere queste piante.

A questo punto, dopo aver coperto con uno strato di terra il concime, possiamo estrarre la pianta dal vaso e posizionarla nella buca. Deve essere messa ben in profondità: l’ideale è interrare anche le prime due gemme dal basso. Questo darà alla pianta la possibilità di gettare nuovi fusti da sottoterra, diventare sempre più vigorosa e sopportare anche potature drastiche.

Un ottimo accorgimento è posizionare anche, accanto alla pianta, una canna o un tubo vuoto (il fondo, che arriva vicino alle radici, può essere circondato da un po’ di ghiaia per evitare che la terra lo tappi). Una volta che lo abbiamo posizionato possiamo coprire il tutto con terra (lasciando che la cima del tubo fuoriesca dal terreno). Naturalmente bisognerà comprimere bene il terreno e annaffiare abbondantemente. Il tubo sarà molto utile perché potremo far scorrere all’interno l’acqua d’irrigazione e far in modo che arrivi direttamente in profondità, alle radici (che ne hanno molto bisogno), senza disperdersi intorno sul terreno (e magari venir assorbita da altre piante).

Raccomandiamo di non inserire le piante troppo a ridosso di un muro o di un albero. Piuttosto è più efficace scavare la buca in diagonale a circa 40 cm di distanza e piegare la pianta in direzione del supporto. In questa modo le radici avranno un terreno meno asciutto e più spazio per crescere.

Una volta messe a dimora è bene provvedere a ombreggiarne la base con dei sassi, delle tegole o inserendo altre piante.

Le Clematis possono essere coltivate anche in vaso, avendo la cura di rinvasarle ogni due anni.

CURA E MANUTENZIONE

Irrigazione

Le Clematis necessitano di un terreno sempre umido. Sopportano bene il sole (e questo le aiuta a fiorire), ma richiedono che la loro base rimanga costantemente all’ombra e ben umida.

Consigliamo quindi, dalla primavera fino all’autunno, di annaffiare le Clematis con grandi quantità d’acqua con regolarità, in modo da evitare periodi di siccità. Sicuramente in primavera (in mancanza di piogge) è bene provvedere almeno due o tre volte alla settimana con circa 5 litri ad intervento.

In estate si può distribuirne anche 5 litri ogni giorno.

Buona regola è distribuirne i due terzi d’acqua all’interno del tubo che arriva in profondità e un terzo sul terreno in maniera da dare ristoro anche alle radici più superficiali. Ogni 10-12 giorni invitiamo a mescolare all’acqua delle annaffiature del concime per piante da fiore.

CONCIMAZIONE

Le Clematis necessitano di apporti continui di nutrimento, altrimenti si avranno fiori sempre più radi e piccoli. L’ideale è intervenire prima dell’inverno con la distribuzione di abbondante stallatico stagionato intorno al piede della pianta. Durante tutto il periodo vegetativo è invece importante intervenire almeno ogni quindici giorni (o anche settimanalmente) con un concime liquido per piante fiorite con un alto tenore di potassio. L’ideale è distribuirlo con le stesse modalità dell’innaffiatura, quindi una parte nel tubo che arriva in profondità e l’altra sulla superficie del terreno.

PARASSITI E MALATTIE

Sono piante, solitamente, piuttosto sane.

-Tra i parassiti che più comunemente insidiano lo sviluppo delle Clematis, ricordiamo gli insetti fitofagi e in particolare: le lumache, gli afidi, pericolosi soprattutto per le gemme, e le forbicine che danneggiano i tepali e le foglie.

È possibile orientarsi verso scelte sostenibili, quindi usare, per esempio per le lumache tecniche alternative totalmente eco-sostenibili che rispettano la vita delle lumache (le allontanano invece di eliminarle) come si può leggere qui1: cenere di legna mischiata a fondi di caffè, gusci d’uova tritati, zolfo in polvere, piante repellenti, tecnica del filo di rame, creazione di zone d’ombra e umido. Ci sono anche rimedi, sempre ecologici e senza l’uso di pesticidi per eliminarle, come2: la birra, il fosfato di ferro, oche corritrici o galline faraone, uccelli e insetti.

Anche per gli insetti ci sono idee naturali come3: pulire le foglie manualmente e spruzzare acqua fredda, usare macerato di ortica (ma anche quello di aglio, peperoncino o tabacco), sapone di Marsiglia, olio di Neem, ecc…

Un approccio più drastico per insetti e lumache può essere anche è la distribuzione, in primavera, di un insetticida biologico4.

-Per quanto riguarda le malattie che spesso colpiscono le Clematis citiamo il seccume del fusto (wilt), che comporta l’appassimento e la morte dei germogli, e il mal bianco (oidio) che si manifesta come muffa biancastra sui fiori e sulle foglie. Purtroppo la causa del mal bianco non è ancora completamente chiara, anche se sembra che colpisca in maniera più severa solo gli ibridi a grande fiore e le piante innestate su Clematis Vitalba. Se si dovesse verificare (si nota un veloce disseccamento della pianta) dobbiamo intervenire tagliando la pianta in prossimità del suolo, liberandoci delle potature al più presto. Se la pianta al momento della messa a dimora è stata interrata profondamente non avrà problemi a gettare nuovi fusti dal colletto. Ci sono anche rimedi naturali, come spiegato qui che prevedono l’utilizzo di bicarbonato di sodio, latte, aglio, cannella, aceto, acqua ossigenata, equiseto.

È comunque una malattia piuttosto rara e se si verifica una volta sarà difficile che si ripeta di nuovo nel nostro giardino.

-Può anche capitare, visto che le Clematis amano il terreno argilloso che compaia una clorosi fogliare, cioè un ingiallimento delle foglie della piante. Bisogna quindi intervenire con prodotti a base di ferro chelato. Questa malattia, infatti, potrebbe compromettere sia la crescita sia la fioritura della pianta.

PROPAGAZIONE

La moltiplicazione della Clematis può avvenire prelevando talee dalla pianta madre, attraverso semina e per propaggine.

Nel caso della riproduzione per talea, si possono prelevare talee lunghe circa 10/15 cm durante il periodo estivo da rami legnosi semi maturi, forniti di almeno due gemme alla base. Le talee si possono piantare in cassoni da moltiplicazione appositamente riempiti con un miscuglio di torba e sabbia. A radicazione avvenuta, si avrà cura di collocare le piantine in vasi del diametro di circa 8 cm. Sarà poi necessario ritirare i vasi in luoghi coperti e riparati durante il periodo invernale. Nella primavera successiva le piantine potranno essere rinvasate in contenitori leggermente più grandi (circa 11/13 cm di diametro), che potranno anche essere interrati all’aperto. La messa a dimora definitiva andrà effettuata in autunno (ottobre).

Nel caso della moltiplicazione attraverso la semina, i semi di Clematis andranno collocati (a marzo) in vasi piccoli, di 2/3 cm. Una volta spuntati i germogli, le piantine potranno essere rinvasate in contenitori di 8 cm di diametro; le fasi successive ricalcano esattamente quanto detto precedentemente per la moltiplicazione per talea.

Infine, un’altra modalità di moltiplicazione, anche se secondaria, può avvenire per propaggine. In questo caso, nel periodo di marzo, si procederà ad interrare i fusti. La radicazione avviene di norma in un anno, al termine della quale i fusti potranno essere separati dalla pianta madre e piantati separatamente.

CURIOSITÀ

Vediamo ora alcune curiosità di questa bellissima pianta.

-Il nome Clematis deriva dal termine greco klematís-ídos che significa “pianta volubile simile alla vite”.

-In origine la pianta non era usata a scopo decorativo e non si conosce neanche l’uso che se ne faceva ma si sa che, nel 1569 alla corte di Elisabetta I, iniziò una vera e propria coltivazione di Clematis (qualità Viticella).

Ci fu una grande diffusione di Clematis sul territorio anglosassone nel ‘700 e per tutta l’età Vittoriana. Le Clematis venivano usate per abbellire i giardini poiché i loro fiori colorati e abbondanti venivano considerati bene auguranti e portatori di gioia. Nelle zone di campagna rappresentavano invece il buon augurio per un prospero raccolto. Nello stesso periodo le Clamatis venivano sia coltivate che mantenute allo stato spontaneo in tutto il territorio dell’Europa centro meridionale per via del tocco di vivacità che donavano ai campi.

-Le Clematis vennero importate persino nel Nord America, soprattutto la specie Crispa che aveva la caratteristica di non essere una rampicante bensì una pianta bassa e cespugliosa molto profumata.

-Alla fine dell’800 le Clematis diffuse per il mondo erano circa 300 specie diverse ma nel periodo della sua massima diffusione, un fungo attacco le varie specie fino a quel momento coltivate e si assistette ad una loro completa distruzione (addirittura anche di alcune specie ibride che al giorno d’oggi non è stato possibile recuperare). Di conseguenza i vivaisti e i giardinieri smisero di coltivarle. La loro coltura fu ripresa, in modo parziale, solo a partire dagli anni ’50.

-Le Clematis sono conosciute nel mondo con nomi differenti:

In Inghilterra, luogo dove venivano usate maggiormente, la Clematis veniva chiamata traveller’s joy, “gioia del viandante”, perché rallegrava la vista di chi attraversava i giardini nei quali era coltivata mentre la qualità Vitalba, che si arrampicava sulle siepi, veniva chiamata grandfather’s whisers, “baffi di nonno”, perché ha la forma di una piuma. Nei paesi anglosassoni del Nord Europa, c’era l’abitudine di recidere i rametti di Clematis per formare delle sigarette, così presero il nome di smoking cane, ovvero “canna da fumare”. 

In Francia, invece, le Clematis sono conosciute con il soprannome di berceau de la vierge, “culla della vergine”. In Italia, per il fatto che la Clematis è una pianta rampicante che si unisce in maniera fitta e indissolubile con il suo appiglio, è conosciuta comunemente con il nome di “laccio d’amore” e nelle zone di campagna, sempre a causa delle sue inflorescenze piumose, come in Inghilterra viene associata alla barba e riconosciuta con il nome di “barbagrigia”.

-Nel linguaggio dei fiori e delle piante la Clematis simboleggia la gioia, la fortuna e l’augurio di una buona riuscita nelle attività della vita; in Francia simboleggia anche la bellezza interiore.

Per ulteriori dubbi e necessità di chiarimenti sulle Clematis, contattateci pure!

Nicole Zonta

1 https://www.coltivazionebiologica.it/allontanare-le-lumache-orto-giardino/#:~:text=Le%20lumache%20sono%20molto%20sensibili,il%20cerfoglio%20e%20il%20crescione

2 Ivi

3 https://www.idroponica.it/blog/08-16/rimedi-afidi.html#:~:text=Un%20altro%20rimedio%20naturale%20%E2%80%93%20sempre,e%20spruzzare%20direttamente%20sulle%20foglie.

4 https://piantesane.it/blogs/notizie/5-insetticidi-biologici